21/12/10

dititto di sciopero

 
 
 
 
Tecniche di guerriglia da esperti, un organizzazione ineccepibile con punti di
rifornimento ben forniti di bastoni, pietre e quanto altro, una serie di 
movimenti coordinati.
Mica male come metodologia di sciopero. Lo sciopero è un diritto 
inalienabile e sacrosanto, ma usare questo concetto e questa forma di 
protesta e libertà per altri scopi o utilizzare questo diritto per ledere quello 
di altri ha senso?
Parlo dei giovani che protestano quelli che: nei nostri cortei non ci sono violenti
eppure le macchine distrutte, le vetrine infrante, il lavoro di gente che non 
c'entra nulla, messo a ferro e fuoco, quelli ci sono, sono visibili e tangibili. 
Questo è un diritto? Non mi pare questa è ignoranza, questo significa essere 
codardi, gente mascherata, con il volto coperto che commettono reati poi 
quando li pigliano, ma poverini sono giovani innocenti. Gente che non 
ha il coraggio delle proprie azioni e crede talmente tanto in quello per cui 
protesta che si copre il volto. Questo è un modo civile di protestare? 
Dicono si tratti di una minoranza, allora perché questa minoranza non viene 
emarginata dal resto, anzi spesso sono quei pochi che spronano il gruppo.
Perché questi personaggi non vengono puniti ma sopratutto non vengono 
attribuite loro le spese ed i costi per riparare quanto hanno distrutto? 
Al contrario, godono di una sorta di impunibilità, addomesticata da una parte
di magistratura, e dai politici. Provate voi a dare un cazzotto ad un agente in 
divisa e poi raccontatemi cosa succede e chi vi difende  e scusa. Provate 
a chiedere ai ragazzini di 15 16 anni perché protestano, ma anche a certi 
20enni, per lo più non vi sapranno rispondere in modo esaustivo e concreto 
per loro conta far nulla, fare scena anzi spesso vengono coinvolti da 
gruppetti organizzati che anno altri interessi (politici sostanzialmente) e 
li strumentalizzano per i propri fini. Fare sciopero è una cosa seria, significa 
credere in ciò per cui si sta manifestando, significa credere nei diritti e quindi 
rispettarli, significa anche rispettare i diritti altrui. Molti di questi giovani si 
dimenticano il diritto dei loro compagni di classe quando disturbano ed 
infastidiscono la lezione, certi studenti si dimenticano dei diritto loro ed altri 
quando devastano le aule, quando se la prendono con ragazzi più giovani o 
con difficoltà, si dimenticano dei diritti quando fanno bullismo, se ne ricordano 
solo quando fa comodo a loro o quando vengono coinvolti da persone spesso 
estranee alla scuola, qui dovrei prendermela con chi permette a certi centri 
sociali determinate azioni tra i quali spesso anche insegnanti, giudici, 
politici ecc, in effetti fa comodo avere scagnozzi..
Il diritto è una cosa particolarmente soggettiva per certi giovani, finché serve e 
fa comodo a me il diritto è inalienabile, altrimenti chissenefrega.
Se questa è la libertà degli scioperanti, se queste sono le forme di democrazia 
di certa politica e di certe fazioni, se questo è il futuro.. 
bhe allora saremo presto in guerra, anzi lo siamo già.
Mi auguro che la parte sana dei manifestanti cominci a credere realmente in ciò 
per cui protesta, che inizi a pensare con la propria testa senza farsi trascinare e 
manipolare da personaggi esperti in manifestazioni di un certo livello ed 
interesse, maneggioni che trasformano, con mille pretesti, pacifiche 
manifestazioni in possibili scontri con il solo fine di creare tensioni 
politiche e soci
 Se poi qualcuno aspira a fare un "sciopero violento" abbia il 
coraggio delle proprie azioni non si nasconda in modo 
vile e codardo, soprattutto si assuma le proprie responsabilità

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