23/12/14

Riprendiamoci il futuro da questa cirsi di sistema e di società

Negli ultimi 5 anni, il fatturato estero dell'Italia abbia superato quello di Germania e Francia, raggiungendo - negli ultimi due anni - un saldo commerciale con l'estero di oltre 100 miliardi di dollari, un valore che ci piazza nella top ne Mondiale. Allora se, nonostante questa crisi “Globale, il nostro paese raggiunge vette di qualità e quantità simili, valgono davvero alcune analisi economiche sparate a colonne. O più semplicemente questo dimostra quanto il problema sia interno al Paese che è governato in modo assurdo da leggi inutili, farraginose, dispersive e contraddittorie?
Come può un paese tanto in crisi produrre un valore estero così forte? Forse la diminuzione della nostra qualità, il mancato utilizzo di tecnologie ed innovazione, la scarsa competitività sparata in faccia alle imprese Italiane è semplicemente una scusa messa in piedi da uno Stato che deve succhiare linfa vitale alle imprese ed alla gente poiché sa, anche grazie a questi numeri, che di linfa virale ce né parecchia. Allora quale mezzo migliore che indurre una crisi additando la colpa ad altri quando in realtà è lo stato stesso che blocca la crescita e lo sviluppo. Se prosciughiamo le tasche della gente è normale che questa non può veicolare il mercato interno, infatti è quello estero a trainare, ma chi è che blocca il mercato interno se non il governo. Come lo blocca, con l'incapacità di guidare il paese, con l'assoluta sottomissione a diktat esterni (BCE, UE; ecc), con l'incapacità gestionale della classe politica incapace di produrre negli ultimi anni reali innovazioni. Ecco chi non fa innovazione, lo Stato. Fermo ad una mentalità, retrograda, di partitismo ed interessi, una mentalità costrittiva e di padronato con l'unico intento di controllare tutto e tutti al fine di gestire la ricchezze. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Allora forse il vero problema non è la mancanza di lavoro, non sono le aziende che chiudono, la povertà che avanza. No queste sono CONSEGUENZE. Forse allora il motivo per cui non usciamo da questa crisi è che affrontiamo come sempre le conseguenze e non le vere Cause. Ovvio questo a qualcuno fa comodo, non pensate?
Se la nostra Agricoltura è copiata nel mondo per i suoi standard di eccellenza e la sua falsificazione internazionale copre un giro d'affari di 60 miliardi di euro all'anno. In Europa, siamo secondi per numero di pernottamenti di turisti stranieri, solo alla Spagna. E tutto ciò nonostante gli i che le imprese italiane devono affrontare per rimanere a galla. Questo non indica che con molta probabilità, il problema sta dentro il nostro Paese? Forse siamo noi stessi la causa in quanto ci rifiutiamo di vivere la vita politica pensando che sia una perdita di tempo un optional, ma in realtà è uno dei principali mezzi che abbiamo per gestire noi il nostro Paese, le nostre ricchezze, il nostro Futuro. Dobbiamo essere noi a decidere dove e come andare, non concedere a degli incapaci di fare danni magari arricchirsi a spalle del Popolo italiano. Forse questo Optional, spesso apprezzato e ricercato quando si compera una macchina, che si chiama Politica deve tornare ad essere un interesse primario della nostra società, per il suo stesso e nostro bene. Se andiamo a vedere i dati interni del Paese possiamo capire quanti e quali sprechi siano sfruttati dal sistema, come burocrazia ed incapacità professionali (purtroppo tutelate dagli albi) genero incapacità di crescita interna e conseguente calo del benessere. Cosa serve a questo Paese? Ritorno alla Sovranità monetaria (indipendenza), piani di investimenti pubblico concreti, reali che generino benessere nel lungo periodo sviluppo e benessere, sfoltimento delle leggi, non servono altre leggi, serve ridurre e snellire quelle esistenti, semplificando in modo reale (non effimero e controverso come stanno facendo ora), serve che la gene riprenda coscienza delle sue possibilità e della sua forza politica/amministrativa, riforma reale concreta assoluta della scuola, perché senza una scuola funzionante e funzionale tutto si disperse.
Qualcuno potrebbe obiettare affermando che il vero problema è il capitalismo che negli ultimi 150 anni ha generato tre grandi e devastanti crisi. Forse, ma personalmente credo che più del sistema siano le regole (o non regole) che vengono approvate ed attuate per gestirli. Ancora una volta conseguenza del mancato controllo della gente semplicemente attraverso l'utilizzo dei propri diritti. Il Paese è della gente non di chi viene chiamato a governare, loro sono nostri semplici dipendenti.
Svegliamoci gente prima che ci portino via anche le mutande!