24/11/11

I derivati all'assalto delle materie ferrose



Picola premessa:
I derivati non sono altro che contratti il cui rendimento dipende da quello di un altro bene che può essere uno strumento finanziario o un altro bene reale. Dunque le quotazioni dell'oggetto sul quale il derivato è costruito e che per questo prende il nome di bene sottostante (o underlying asset) vanno ad influire sul guadagno o sulla perdita del derivato. In sostanza un derivato è una scommessa sull'andamento futuro di un bene o di uno strumento finanziario. Insomma se lo azzecchi ti va bene altrimenti sei nella.... Direi soliti sistemi di investimento no?
Qualcuno pensava che dopo il caos creato da questi derivati il loro utilizzo fosse stato limitato. Ma quando mai??!! li hanno rivisti e ne hanno egnerato una nuova versione.
Questi fantastici e sicuri mezzi di guadagno (per chi?) Come potevano rimanere fuori dal mercato delle materie ferrose? Impossibile, infatti, nell'ultimo periodo questo sistema ha raggiunto livelli record (valori di scambio mai toccati prima) grazie anche al massiccio inserimento dei colossi cinesi che hanno determinato uno sconvolgimento nel sistema di gestione vendita e determinazione dei prezzi sulle materie prime ferrose. Gli istituti bancari si sono buttati subito a capofitto sue questo goloso piatto indovinate le due banche principali che gestiscono questi titoli quali sonio? Credit Suisse (che sfrutta gli enormi depositi esteri) e la Deutsche Bank. Rimaniamo sul colosso tedesco. Esatto la principale banca di quella Nazione che si oppone a manovre europee necessarie al ridimensionamento della crisi. le motivazioni sembra ora prendano forma, perchè le sue banche sono zeppe di titoli spazzatura e continuano ad investire (i soldi della gente) su questi prodotti, quindi i vertici politici tedeschi sono attenti a proteggere le loro banche a costo di mettere sull'astrico altre nazioni e sopratutto attenti a non sborsare soldi (per fondi o per fondi/titoli europei) che potrebbero essere preso necessari per salvare le loro di banche.
In tutto questo a guadagnare sono certamente coloro che gestiscono i derivati, mentre a rimetterci sono i soliti cittadini, in mezzo.. ci si arrangia e si sistema sempre il tutto, ovviamente ribadisco a scapito del cittadino.
Ma chi gestisce questi derivati? Un nome su tutti la IOSDA, con sede a Singapore e partecipata, udite udite da: Barclays Capital, BNP Paribas, JP Morgan, London Metal Exchange, Merrill Lynch International, Morgan Stanley Capital Group e UBS. Vi basta come indicazione per capire meglio la questione?
Queste società sostengono il valore dei derivati in quanto le società coinvolte nella compravendita di acciaio, sono in grado di gestire la loro esposizione al rischio di variazione dei prezzi, migliorando la pianificazione finanziaria. I titoli derivati, inoltre, permettono di incrementare l’efficienza del processo decisionale sugli investimenti. Oltretutto queste società dovrebbero (ma non sempre lo fanno, anzi quasi mai) accollarsi parte dei rischi.
Peccato che però queste società siano alla mercé degli speculatori e sopratutto in un momento di mancanza di liquidità (come quello attuale) i risultati a medio termine sarebbero disastrosi in quanto obbligherebbero le aziende a ricorrere a finanziamenti per sostenere i loro costi e non subire danni e perdite. Insomma un meccanismo che sulla carta da vantaggi ma dall'altra rende le aziende schiave di questi fondi che possono decidere attraverso speculazioni più o meno legali la loro sorte e la sorte dei vari investitori. Perchè una volta che i fondi hanno prosciugato il mercato .. saltano e a rimetterci sono gli investitori finali non certo le banche (sempre e comunque tutelate)
quindi gente sveglia evitate di investire in questi fondi ed evitate quelle banche e strutture che li utilizzano.

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