30/10/14

La guerra dei poveri

Ieri (31/10/2014) a Roma si è andata nuovamente in scena la guerra dei poveri. Da una parte poliziotti obbligati ad azioni violente e repressive (era veramente il caso?) e pensare che questi non hanno nemmeno il contratto di lavoro rinnovato potrebbero rimanere a casa da un giorno all'altro. Dall'altra (appartenenti ad un sindacato spesso un po' forte nei suoi toni) cosa ancor più pesante, padri di famiglia poiché giovanotti scapestrati non mi pare di averne visti, intenti a tutelare e richiedere chiarimenti per dei loro diritti e futuro proprio e dei loro famigliari.
Qui non è più una questione di colore, destra o sinistra è una questione di diritti, libertà e futuro. Concetti che devo appartenere, essere cari e tutelati da tutti noi.
Qualcuno ha Roma (e in questa città non è la prima volta nell'ultimo periodo) l'ha fatta fuori dal vaso. Non so chi sia ma è ora che qualcuno risponda di questi assurdi e violenti errori. Veniamo al problema reale, il non futuro generato da un sistema che non ha un governo legittimo, ma illegittimo, servo di un sistema europeo. Tutto questo poteva essere evitato? Probabilmente sì se non si fosse messa di mezzo una commissione Europea. Sempre loro e il nostro governo (illegittimo) sempre ad ubbidire. Ecco in breve i Fatti.
Nella primavera dell'anno scorso la proprietà di Ast (3mila gli occupati) era passata proprio da ThyssenKrupp ai finlandesi di Outokumpu, nell'ambito dell'acquisizione di Inoxum, la divisione che raggruppava tutta l'attività nell'inossidabile in mano ai tedeschi. L'unione aveva creato però un'impresa di dimensioni tre volte superiori a quelle della lussemburghese Aperam e cinque volte superiori a quelle della spagnola Acerinox, i concorrenti diretti dei finlandesi. Per questo motivo la Commissione europea aveva posto il proprio veto, chiedendo un «correttivo», aggiungendo inoltre che nell'operazione si stavano configurando aiuti di stato che sono vietati. Outokumpu aveva deciso di mettere sul mercato gli impianti umbri. Insomma ancora una volta un dictat proveniente dal di fuori del nostro Paese mette in ginocchio la nostra economia per tutelare chi? Questo è un procedimento (sistema) che noi Italiani paghiamo sempre a caro prezzo, infatti è già accaduto in altri settori come l'agricoltura, alimentari, ecc. dobbiamo sempre pagare noi, forse è ora di finirla?
Ci rendiamo conto? Sono anni che ormai estranei vogliono comandare a casa nostra ,fare i loro sporchi interessi a discapito della gente che lavora e del loro e nostro futuro. Ma noi veramente vogliamo sottostare a queste persone. In aggiunta a questi ci metto lo stato Italiano incapace di imporsi a tutela del suo popolo o meglio di tutelare i suoi datori di lavoro, perchè è la gente che è titolare in uno stato, il governo è o dovrebbe essere un insieme di dipendenti che dovrebbero tutelare e rispondere agli interessi del proprio Popolo. In Italia però non è così, si guarda ad altri interessi, mettendo l'uno contro l'altro lavoratori, padri di famiglia.
Renzi non deve chiedere scusa deve andarsene lui insieme ad Alfano e tutto questo clan illegittimamente messo al governo per tutelare gli interessi altrui.
La gente deve capire che non è più tempo di divisioni se veramente vuole ritornare ad avere dignità, diritti e futuro.
Confido ancora che si possano riscoprire le ragioni profonde della dignità del vivere, del semplice valore umano».

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