12/06/13

IL RITORNO DEL 29

IL RITORNO DEL 29
Una crisi già conosicta, con il rischio di una medicina ben più amara

La parola “crisi” non rappresenta soltanto un insieme di attese e speranze largamente infondate e naufragate nel nulla, ma anche il momento culminante di una grave stato sociale paragonabile ad una grave malattia (Ippocrate) da cui si può guarire solamente attraverso una cura radicale e un mutamente e cambiamento tanto deciso quanto repentino degli stili di vita, dell’atteggiamento verso i consumi, della quotidianità, del modo di intendere il rapporto dell’individuo con gli altri, della cultura. Come nella crisi del 1929 per gli Stati Uniti anche per l'attuale crisi Europea/Italiana dobbiamo cogliere l'occasione fondamentale quanto essenziale di ricostruzione e di guarigione da una situazione avversa cresciuta all'ombra di falsi modelli, ideali ed illusioni esplose in modo improvviso e deflagrante, imponendo una medicina come, un po' come fece la Thatcher in Inghilterra, contro le attuali problematiche: un cambiamento radicale nella società, nell’economia e nella cultura. E' essenziale ricostruire un tessuto economico, politico e finanziario, senza comprimere i diritti individuali, tutelare la società (potenziando ed ampliandone i diritti) ed i valori storici e culturali da cui ha avuto origine la nostra civiltà.
Perché l'origine di questa crisi così come quella Americana del 29 nasce ed è figlia, in modo ancor più forte, di un insensato, errato ed abuso del concetto di globalizzazione. Una globalizzazione più di interessi e di alchimie finanziarie (derivati, i Subprime, ecc), piuttosto che sostanziale, basata su valori reali e concreti. Questa crisi così come La Grande Crisi è anche il frutto dello sviluppo asimmetrico tra varie economia (da qui l'assurdità dell'attuale concetto di globalizzazione), l'utilizzo di regole e leggi non omogenee diverse tra stato e stato in un mercato “comune”. Pensate a come i prodotti cinesi o Rumeni arrivano in Italia, come sono prodotti, in Italia sarebbe un reato, ma alla fine quelle merci arrivano sul mercato.. Questo non è drogare un mercato, falsificarlo, metterlo in crisi? In sostanza non vi è un adeguata sincronizzazione delle basi che regolano il mercato mondiale e di conseguenza non vi è una omogenea espansione ed ampliamento dello stesso. Se nel 29 le cause furono a causa del periodo di ricostruzione delle economie europee, della sostanziale chiusura del mercato sovietico, dell’impossibilità di allargare i possedimenti e i mercati coloniali ormai sostanzialmente saturi. Oggi allo stesso modo, possiamo parlare di Cina invece di Russia, allo stesso modo l'impossibilità di accedere a nuove risorse (al posto delle colonie) questo per colpa anche di una mancanza di sostanziali innovazione tecnologiche.
Così come nel 29, anche oggi, tra le ragioni principali della crisi vi sono certamente la compressione dei salari, che limitava la capacità d’acquisto della maggioranza della popolazione, (causati dalla sciagurata scelta di questo sistema Monetario, da mancati controlli e regole mancanti o sbagliate). Anche oggi registriamo una crisi di sovrapproduzione di merci, dovuta anche allo sviluppo ed all'esplosione Cinese e di altre Nazioni (certo non da impedire, ma se si partecipa ad un mercato comune le regole devono essere comuni ed uguali per tutti) che, grazie a nuovi protezionismi, mettono in crisi l'expo di altre nazioni che sono obbligate a costi maggiormente elevati.il risultato di questo ha un ulteriore grave conseguenza ovvero l'occupazione.
Come vedete la storia si ripete, ma purtroppo oggi abbiamo un'aggravante, nonostante qualcuno sia passato da questa situazione, non se ne vogliono prendere gli spunti per superarla, o forse non si è capaci poiché gestiti da soggetti incapaci quanto incompetenti o peggio ancora perché siamo sotto scacco di regole, regolamenti e leggi che hanno come obbiettivo non lo sviluppo economico ed il benessere sociale ma il controllo delle economie, delle ricchezze e della società In tal caso la medicina potrà essere ben più amara rispetto alla crisi del 29. Personalmente considero come ulteriore aggravante all'attuale crisi, specialmente in Italia, la disattenzione e la superficialità della maggior parte della gente, impegnata a vivere ancora su falsi miti, speranze ed illusioni, incapace di reagire ad una situazione sociale grave fortemente instabile. Stiamo diventando una società di schiavi e se non usciamo da questa schiavitù la crisi sarà sempre più forte. Avete presente Matrix.. ?!

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