IL RITORNO DEL 29
Una crisi già conosicta, con il rischio di una medicina ben più amara
La parola “crisi” non rappresenta
soltanto un insieme di attese e speranze largamente infondate e
naufragate nel nulla, ma anche il momento culminante di una grave
stato sociale paragonabile ad una grave malattia (Ippocrate) da cui
si può guarire solamente attraverso una cura radicale e un mutamente
e cambiamento tanto deciso quanto repentino degli stili di vita,
dell’atteggiamento verso i consumi, della quotidianità, del modo
di intendere il rapporto dell’individuo con gli altri, della
cultura. Come nella crisi del 1929 per gli Stati Uniti anche per
l'attuale crisi Europea/Italiana dobbiamo cogliere l'occasione
fondamentale quanto essenziale di ricostruzione e di guarigione da
una situazione avversa cresciuta all'ombra di falsi modelli, ideali
ed illusioni esplose in modo improvviso e deflagrante, imponendo una
medicina come, un po' come fece la Thatcher in Inghilterra, contro
le attuali problematiche: un cambiamento radicale nella società,
nell’economia e nella cultura. E' essenziale ricostruire un
tessuto economico, politico e finanziario, senza comprimere i diritti
individuali, tutelare la società (potenziando ed ampliandone i
diritti) ed i valori storici e culturali da cui ha avuto origine la
nostra civiltà.
Perché l'origine di questa crisi così
come quella Americana del 29 nasce ed è figlia, in modo ancor più
forte, di un insensato, errato ed abuso del concetto di
globalizzazione. Una globalizzazione più di interessi e di alchimie finanziarie
(derivati, i Subprime, ecc), piuttosto che sostanziale, basata su valori
reali e concreti. Questa crisi così come La Grande Crisi è anche il
frutto dello sviluppo asimmetrico tra varie economia (da qui
l'assurdità dell'attuale concetto di globalizzazione), l'utilizzo di
regole e leggi non omogenee diverse tra stato e stato in un mercato
“comune”. Pensate a come i prodotti cinesi o Rumeni arrivano in
Italia, come sono prodotti, in Italia sarebbe un reato, ma alla fine
quelle merci arrivano sul mercato.. Questo non è drogare un
mercato, falsificarlo, metterlo in crisi? In sostanza non vi è un
adeguata sincronizzazione delle basi che regolano il mercato mondiale
e di conseguenza non vi è una omogenea espansione ed ampliamento
dello stesso. Se nel 29 le cause furono a causa del periodo di
ricostruzione delle economie europee, della sostanziale chiusura del
mercato sovietico, dell’impossibilità di allargare i possedimenti
e i mercati coloniali ormai sostanzialmente saturi. Oggi allo stesso
modo, possiamo parlare di Cina invece di Russia, allo stesso modo
l'impossibilità di accedere a nuove risorse (al posto delle colonie)
questo per colpa anche di una mancanza di sostanziali innovazione
tecnologiche.
Così come nel 29, anche oggi, tra le
ragioni principali della crisi vi sono certamente la compressione dei
salari, che limitava la capacità d’acquisto della maggioranza
della popolazione, (causati dalla sciagurata scelta di questo sistema
Monetario, da mancati controlli e regole mancanti o sbagliate). Anche
oggi registriamo una crisi di sovrapproduzione di merci, dovuta anche
allo sviluppo ed all'esplosione Cinese e di altre Nazioni (certo non
da impedire, ma se si partecipa ad un mercato comune le regole devono
essere comuni ed uguali per tutti) che, grazie a nuovi protezionismi,
mettono in crisi l'expo di altre nazioni che sono obbligate a
costi maggiormente elevati.il risultato di questo ha un ulteriore
grave conseguenza ovvero l'occupazione.
Come vedete la storia si ripete, ma
purtroppo oggi abbiamo un'aggravante, nonostante qualcuno sia passato
da questa situazione, non se ne vogliono prendere gli spunti per
superarla, o forse non si è capaci poiché gestiti da soggetti
incapaci quanto incompetenti o peggio ancora perché siamo sotto
scacco di regole, regolamenti e leggi che hanno come obbiettivo non
lo sviluppo economico ed il benessere sociale ma il controllo delle
economie, delle ricchezze e della società In tal caso la medicina
potrà essere ben più amara rispetto alla crisi del 29.
Personalmente considero come ulteriore aggravante all'attuale crisi,
specialmente in Italia, la disattenzione e la superficialità della
maggior parte della gente, impegnata a vivere ancora su falsi miti,
speranze ed illusioni, incapace di reagire ad una situazione sociale
grave fortemente instabile. Stiamo diventando una società di schiavi
e se non usciamo da questa schiavitù la crisi sarà sempre più
forte. Avete presente Matrix.. ?!
Nessun commento:
Posta un commento