lo stato minimo. Qualcuno sicuramente sa di cosa si tratta per altri posso dire riprendendo wikipedia Si parla di stato minimo per sottolineare la caratteristica propria dello Stato liberale di porsi come unico obiettivo la tutela dei diritti fondamentali. Infatti, al contrario dello Stato sociale, quello liberale predilige il rispetto e la salvaguardia dell'iniziativa privata in opposizione ad ogni tentativo di dirigismo statale. Il compito fondamentale non è quello di perseguire forme di eguaglianza sostanziale, ma di limitarsi unicamente a quelle di eguaglianza formale. Ne consegue l'idea di un apparato "alleggerito", incentrato sulla tutela di pochi diritti essenziali ed in grado di lasciare la massima libertà all'iniziativa dei singoli. Lo Stato minimo dovrebbe, quindi, garantire i servizi relativi alla giustizia, al diritto e alla protezione. uno stato dovrebbe svolgere 1)garantire l'esercizio della proprietà; 2)assicurare il funzionamento del mercato. Sono queste le funzioni che configurano lo stato minimale. Coloro che sostengono lo stato minimale argomentano questa conclusione con due motivazioni una classica l'altra moderna. L'argomentazione classica è quella dei più convinti sostenitori delle virtù del mercato, il cui funzionamento appare loro scevro da inefficienza o da importanti imperfezioni.
Sembra una forzatura ma oso riaffermare, facendo mie altre affermazioni, che La stato minimo è moralmente legittimo che nessuno stato oltre a quello minimo (inteso come estensione di influenza) è moralmente giustificato, che qualsiasi stato più esteso dello stato minimo violerebbe (violerà) i diritti degli individui. Lo stato minimo ci tratta come individui inviolabili, che agli altri non è lecito usare in certi modi come mezzi, o arnesi o strumenti o risorse,; ci tratta come persone dotate di diritti individuali con la dignità che ciò comporta. Trattandoci con riguardo, rispettando i nostri diritti, ci permette, individualmente o con chi vogliamo, di scegliere la nostra vita e di realizzare le nostre aspirazioni e la concezione che abbiamo di noi stessi, tanto quanto possiamo, con l’aiuto della cooperazione volontaria di altri individui dotati della stessa dignità. Come potrebbe uno stato o un gruppo di persone osare fare di più ? O di meno ?
Certo questa sarebbe la perfezione, sappiamo bene che qui nulla è perfetto (perfettibile, quello sì), ma sicuramente uno stato snello che abbai come obbiettivi pochi ma essenziali e portanti elementi di un architettura basata sulla soggettività, sulla proprietà privata sui diritti dell'individuo senza prevaricare ed andare oltre certe interpretazioni, meccanismi, influenze e costrizioni, che rendono lo stato lento, inefficiente, costoso ed elemento di blocco alla crescita del sistema. All'evidenza dei fatti possiamo affermare che Più grande è il potere, più pericoloso è il suo abuso (i nostri politici ed il nostro sistema insegnano).
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