In questi giorni mi sono tornate in mente frasi di oriana Fallaci:
"L'Europa non è più l'Europa; è diventata l'«Eurabia», una colonia dell'islam, nella quale l'invasione islamica non procede soltanto in senso fisico ma penetra anche nelle menti e nella cultura. Il servilismo nei confronti degli invasori ha avvelenato la democrazia, con ovvie conseguenze per la libertà di pensiero e per lo stesso concetto di libertà"
(Oriana Fallaci, «Profeta del declino», intervista a Tunku Varadarajan, in «Wall Street Journal», 23.6.2005, trad. it. in «Il Foglio», 24.6.2005).
"tre punti che considero cruciali
Punto numero uno. [...] l'immigrazione [...] il Cavallo di Troia che ha penetrato l'Occidente e trasformato l'Europa in ciò che chiamo Eurabia. [...].
Punto numero due. Non credo nella fandonia del cosiddetto pluriculturalismo. [...] E ancor meno credo nella falsità chiamata Integrazione. [...] gli immigrati mussulmani materializzano così bene l'avvertimento che nel 1974 ci rivolse all'ONU il loro leader algerino Boumedienne. «Presto irromperemo nell'emisfero Nord. E non vi irromperemo da amici, no. Vi irromperemo per conquistarvi. E vi conquisteremo popolando i vostri territori coi nostri figli. Sarà il ventre delle nostre donne a darci la vittoria. [...].
Punto numero tre. Soprattutto non credo alla frode dell'Islam Moderato. [...] E continuerò a ripetere: «Sveglia, Occidente, sveglia! Ci hanno dichiarato la guerra, siamo in guerra! E alla guerra bisogna combattere»"
(Oriana Fallaci, Discorso in occasione della consegna dell'Annie Taylor Award, «Un tuffo sulle cascate del Niagara», in «Il Foglio», 3.12.2005)
"Sì, io odio i Bin Laden. Odio gli Zarkawi. Odio i kamikaze e le bestie che ci tagliano la testa e ci fanno saltare in aria e martirizzano le loro donne. Odio i bastardi che insozzano le facciate delle chiese. Odio gli Ward Churchill, i Noam Chomsky, i Louis Farrakhan, i Michael Moore, i complici i collaborazionisti, i traditori, che ci vendono al nemico"
(Oriana Fallaci, Discorso in occasione della consegna dell'Annie Taylor Award, «Un tuffo sulle cascate del Niagara», in «Il Foglio», 3.12.2005).
(Oriana Fallaci, «Profeta del declino», intervista a Tunku Varadarajan, in «Wall Street Journal», 23.6.2005, trad. it. in «Il Foglio», 24.6.2005).
"tre punti che considero cruciali
Punto numero uno. [...] l'immigrazione [...] il Cavallo di Troia che ha penetrato l'Occidente e trasformato l'Europa in ciò che chiamo Eurabia. [...].
Punto numero due. Non credo nella fandonia del cosiddetto pluriculturalismo. [...] E ancor meno credo nella falsità chiamata Integrazione. [...] gli immigrati mussulmani materializzano così bene l'avvertimento che nel 1974 ci rivolse all'ONU il loro leader algerino Boumedienne. «Presto irromperemo nell'emisfero Nord. E non vi irromperemo da amici, no. Vi irromperemo per conquistarvi. E vi conquisteremo popolando i vostri territori coi nostri figli. Sarà il ventre delle nostre donne a darci la vittoria. [...].
Punto numero tre. Soprattutto non credo alla frode dell'Islam Moderato. [...] E continuerò a ripetere: «Sveglia, Occidente, sveglia! Ci hanno dichiarato la guerra, siamo in guerra! E alla guerra bisogna combattere»"
(Oriana Fallaci, Discorso in occasione della consegna dell'Annie Taylor Award, «Un tuffo sulle cascate del Niagara», in «Il Foglio», 3.12.2005)
"Sì, io odio i Bin Laden. Odio gli Zarkawi. Odio i kamikaze e le bestie che ci tagliano la testa e ci fanno saltare in aria e martirizzano le loro donne. Odio i bastardi che insozzano le facciate delle chiese. Odio gli Ward Churchill, i Noam Chomsky, i Louis Farrakhan, i Michael Moore, i complici i collaborazionisti, i traditori, che ci vendono al nemico"
(Oriana Fallaci, Discorso in occasione della consegna dell'Annie Taylor Award, «Un tuffo sulle cascate del Niagara», in «Il Foglio», 3.12.2005).
Prima l'Algeria ora L' Egitto, L'islam avvia un progetto di riconquista?
L'Egitto è stato l'ultimo paese, in ordine cronologico, sconvolto da una rivolta interna, ma per quali cause? Si dice perchè Mubarak non è più ben voluto dal Popolo. Sicuramente la politica filo occidentale, ma sopratutto di apertura verso Israele porta consensi al presidente poiché avversa alle idee di molta parte dei musulmani presenti in Egitto. Mubarak inoltre si affianca Omar Suleiman, spietato repressore di estremisti islamici (in un paese dove l'islam rappresenta l'80% della religione). Inoltre le acuse che provengono dalle opposizioni e dai manifestanti accusano Mubarak viene accusato fin dalla sua ascesa al potere di non aver mai indetto elezioni se non nel 2005, elezioni ritenute farsa in quanto avrebbero estromesso importanti rappresentanti dell'Islam, i Fratelli Mussulmani (o Ikhwan), gruppo estremista che ha come obiettivo il ritorno all’Islam più tradizionale ai mezzi politici moderni. Per questo, quando si parla di loro, si utilizza spesso il termine “Islam politico” I Fratelli Musulmani godono di un ampissimo sostegno popolare e in molti sono convinti che in caso di libere elezioni sarebbero loro ad avere la meglio sulla scena politica egiziana. A sostenere queste tesi è Mohamed el Baradei, personaggio di spicco della politica Egiziana (anche e sopratutto a livello estero). Il sig Mohamed el Baradei, che fin dall'inizio si schiera con i manifestanti difendendo questi principi.
Il rischio di un Egitto condizionato dall'Islam a livello politico esiste. Oggi come a Teheran nel '79 una rivolta popolare sta mettendo in crisi un regime fino a poco tempo fa considerato solido. Oggi come allora le potenze occidentali non sembrano avere reali possibilità di prestare soccorso al loro impopolare alleato. Se un regime islamista riuscisse ad imporsi in Egitto, le conseguenze per la regione sarebbero inimmaginabili. L'Egitto “dei Fratelli Musulmani” interromperebbe probabilmente i rapporti con Israele e Stati Uniti arrivando a mettere in discussione la validità degli accordi di Camp David
Altro elemento che fa propender per una matrice Islamica dietro a queste rivolte è la voce di Damasco (una delle più accese oppositrici di Israele e dell'occidente, USA in primis). In un intervista del 31/01/2011 Il afferma
Il Nordafrica è come un ristagno d'acqua: ha prodotto inquinamento e microbi. La rabbia di oggi è frutto della disperazione, perciò ora dobbiamo accelerare le riforme. Damasco ha in mente il modello Turchia.
La Turchia, si quel paese democratico Islamico che pochi giorni fa per mezzo del suo vice ministro afferma che L'europa è troppo cristiana. Troppo Cristiana perchè in un'epoca di immigrazione islamica martellante e di violenze ai danni dei credenti occidentali in Europa non ci sono abbastanza kamikaze? Non si fa la guerra santa?
Questo signore o meglio questi Signori sanno che L'Europa nasce da radici Cristiane, nonostante qualche vecchio babbione ed incapace (ci mettiamo pure fini) non abbia voluto affermarlo sulla carta costituzionale Europea.
Sembra quasi che l'Islam in questo periodo si prepari ad una nuova guerra sante un modello come quello del Saladini, in forma moderna ma con gli stessi ideali eliminare l'infedele.
In tutto questo la Chiesa tace, o meglio i suoi esponenti tacciono colpiti forse da paure o magari da cali di fede? Ma come i musulmani si fanno scoppiare utilizzano la shaid per fare proselitismo e loro non hanno il coraggio di difendere la loro (nostra Fede) Nel passato anche i Cristiano hanno avuto martiri (concetto ben diverso dal martirio islamico) che hanno testimoniato e professato il loro credo dinnanzi agli altri soffrendo. Adesso invece nulla il silenzio.
Chi avrà il coraggio di difendere chi non è Islamico, chi ha altre idee altri concetti, se non lo fa per primo La chiesa? Dove andremo a finire. Nemmeno gli Usa hanno più il coraggio di prendere certe posizioni
In tutto questo mi domando, dopo Algeria, Egitto, senza dimenticare Sudan, Mauritania (dove se fai prroselitismo cristiano in pubblico vieni messo in carcere e torturato) ed altre aree dell'Africa chi sarà il prossimo? Faccio un nome.. Nigeria? O magari qualche paese più vicino a noi?!!
Alcune definizioni:
shaid per loro equivale a martire, il concetto è simile ma l'interpretazione ed il metodo sono ben diversi, martire e colui che testimonia la propria fede davanti al potere e lo fa con la non violenza subendo atrocità. Shaid significa martirizzarsi in nome della guerra santa contro l'infedele, E' martire anche chi muore involotariamente nel dimostrare, anche violentemente, la propria fede: è definito Shahid al-mazlum.
Lo Shahid è colui che per antonomasia porta avanti il jihad, la cosiddetta guerra santa musulmana. uccidendone quanti più possibile.. C'è o no una leggera differenza? Eppure molti pecoroni politici affermano che L'islam è una religione come le altre che loro rispettano quanto e come noi.. Si vero e se guardate fuori ora vedrete un asino che vola.
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